Un progetto fotografico in cui gli elementi principali da fare emergere sono la dignità e la bellezza della persona, intese come singolarità e unicità, in una realtà in cui i migranti vengono solitamente visti come massa e forza lavorativa sfruttabile e emarginata.
Questo è l’obiettivo che si sono posti i due fotografi Richard Khoury e Maria Letizia Gabriele che da diverse settimane stanno lavorando con gli ospiti di Casa Sankara per realizzare dei ritratti, fatti a regola d’arte, come una volta: l’aspetto che le singole persone vogliono far vedere ai propri cari, inviare una bella foto a casa, indossando un bel vestito, a sottolineare il benessere e il bene-stare nel luogo dove sono emigrati per costruirsi una nuova vita.
“𝑇𝑢𝑡𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑒 𝑒̀ 𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑓𝑟𝑢𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑠𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑖 𝑎 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑖𝑚𝑒𝑟𝑒 𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑧𝑖 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑛𝑒 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎, 𝑚𝑎 𝑖𝑙 𝑑𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑓𝑖𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑡𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑠𝑖𝑎, 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑖 𝑠𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑒 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑎𝑔𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑎 𝑑𝑖𝑟𝑒. 𝐼𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖, 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑢𝑛’𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑖𝑚𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒 𝑜𝑝𝑖𝑛𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑠𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒, 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙’𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑒 𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑖𝑒𝑟𝑜.”